INFORMAZIONE TELEVISIVA E...

Riceviamo e pubblichiamo.

INFORMAZIONE TELEVISIVA. CIALTRONERIA ED ARROGANZA
( nota di Gabriele Petromilli, per libera diffusione sui blog ”amici”).


Tanto per rispondere pubblicamente, ed ufficialmente, alle persone (tantissime, considerato il numero di e.mail e di telefonate personalmente ricevute) che desiderano chiedermi commenti su quanto è stato detto nelle trasmissioni di “Voyager” (4 e 18 febbraio 2009) a proposito dei Templari e la Santa Casa di Loreto mi picco, come persona direttamente in causa, di prospettare un’analisi dei fatti e dei retroscena di quanto è stato voluto fare accadere. Alcuni mesi fa ero stato chiamato da una impresa produttrice di documentari di buon livello, la “Studio 3 Tv” di Porto Sant’Elpidio (AP), ad eseguire un’intervista sui fatti storici che, secondo le mie opinioni, avrebbero condotto alla deposizione in terra picena delle pietre di Nazareth, attualmente oggetto di devozione popolare all’interno della basilica di Loreto. Il regista che mi ha contattato, certo Luca Trovellesi, ha inteso basare l’intervista sui contenuti di un mio saggio storico in argomento, “I Templari e la Santa Casa di Loreto” (Edizioni Aratron), già pubblicato nel 1987.
Così è puntualmente avvenuto. Il mio intervento è durato quasi quaranta minuti, è stato effettuato ad Ancona ed ha riguardato anche fatti miracolistici celesti accaduti nella zona di Loreto, in antichità e nel corso dei secoli passati. Trovellesi mi disse che l’intervista, opportunamente montata, sarebbe servita per realizzare un video-documentario che la sua ditta di produzione video avrebbe, presumibilmente, ceduto alle reti della Rai. Il regista si è mostrato esplicitamente soddisfatto del lavoro eseguito e di quanto avevo riferito. Secondo le norme televisive ho firmato le carte di disimpegno, non mi è stato offerto nemmeno un caffè per il “disturbo”, e tutto momentaneamente finì in quella mattinata.
Quando nei primi giorni di febbraio dai “promo” televisivi della Rai ho appreso a sorpresa che sarebbe andato in onda su “Voyager” un argomento riguardante la Santa Casa e i Templari, mi sono davvero spaurito. Ho messo in relazione l’intervista con la trasmissione. Conoscevo da altre puntate l’imprecisione con la quale certi argomenti erano stati affrontati e trattati in quella trasmissione. Ho temuto che il mio intervento fosse stato tralignato in sede di montaggio, e che fossero state rese inutili le ricerche da me pazientemente effettuate in un arco di circa dieci anni nel modo migliore e più pignolo possibile.
Da una parte per fortuna, della mia faccia o di una benché vaga citazione della mia ricerca, nel servizio (non un documentario) della trasmissione non c’è stata la minima traccia. Tuttavia i contenuti e le idee sull’argomento, che ovviamente soltanto io avevo già espresso nel libro del 1987, erano state riportate pur non essendone stata citata la fonte.
Questo accadeva il quattro febbraio 2009. Quindici giorni dopo “Voyager” è tornata in argomento, appoggiandosi a farneticazioni numerologiche pretestuosamente esistenti tra le città di Gerusalemme e l’Aquila, a degli affreschi (postumi al periodo templare) presenti in una bella e antica chiesa mariana del territorio abruzzese, alla figura di papa Celestino V. Il servizio sembra essere stato concepito non già per mettere in luce le vicende templari della Santa Casa, piuttosto per sparare nuove balle ai confini della scienza e per sviare il vero impegno del suddetto pontefice nella vicenda della deposizione delle reliquie di Nazareth in terra lauretana.
Si è parlato di leggende, di pretesi incontri tra Templari e Celestino in quel di Lione, del dito mummificato di Giovanni Battista conservato nella monumentale chiesa di Collemaggio a L’Aquila, del quale però lì mai c’è stata traccia. Di contro, della storia di Loreto hanno proposto soltanto castronerie smascherabili perfino da una velina sculettante, il che è tutto dire.
Comunque l’aspetto più propriamente storico delle vicende, quello che avevo riferito nel libro, è stato ulteriormente riportato diligentemente senza tuttavia citarne, ancora una volta, la fonte.
Attualmente non so a chi attribuire la colpa di questo nuovo scempio divulgativo. Ma i fatti odorano molto di sabotaggio, ma indagare come essi siano effettivamente andati, credo non conduca a risultati utili per la riparazione del danno.
Delle considerazioni, purtroppo sempre le stesse: perché in Italia, quando si parla di Templari si vuole offrire della loro storia quasi sempre lembi di narrazione degenerati o chiaramente falsati? Vige l’antica damnatio memoriae? A chi fanno paura ancora i Templari? Oppure, chi vuole speculare mettendone pretestuosamente in risalto gli aspetti immaginifici e fiabeschi delle vicende, invece di riportarne la storia reale che, peraltro, è di gran lunga più interessante di una demenziale caccia all’occulto? Un’idea però me l’ho fatta.
E’ infatti verosimile che gli autori di “Voyager”, o chi per essi, abbiano voluto epurare tutto ciò che riguarda la mia persona e i miei studi dal documentario dello “Studio 3 Tv”. Non parlo per presunzione, ma perché nei mesi precedenti avevo avuto già modo di mettere in evidenza l’assenza di serietà su quanto era stato riferito nella trasmissione per ambiti diversi. Alla ritorsione, verosimilmente applicata da chi poteva combinarla, si è aggiunta l’arroganza.
Non sarebbe la prima volta che capita. Gradirei comunque ricevere informazioni e commenti in merito.