Origini del Termine “Vril”
Il termine “Vril” appare per la prima volta nel 1871, nel romanzo proto-fantascientifico The Coming Race (in italiano La razza futura) dello scrittore inglese Edward Bulwer-Lytton, un autore noto per il suo interesse nell’occultismo e nella massoneria. Nel libro, Bulwer-Lytton descrive una civiltà sotterranea avanzata, i Vril-ya, un misterioso popolo che vivrebbe all’interno della Terra Cava. Questa razza, di aspetto nordico (alti, biondi, con occhi azzurri), utilizza una misteriosa energia chiamata Vril, un fluido energetico che conferisce loro poteri straordinari: curare malattie, animare oggetti inanimati, distruggere fortezze o persino volare. Il termine “Vril-ya” significherebbe “razza semidivina”, e il Vril sarebbe la chiave della loro superiorità tecnologica e spirituale.
L’etimologia del termine è incerta. Alcuni studiosi suggeriscono che Bulwer-Lytton possa essersi ispirato alla parola latina virilis (“virile”, “potente”), mentre altri vedono influenze dal sanscrito o da termini orientali come prana (energia vitale in India) o qi (energia in Cina). È possibile che l’autore, membro dei Rosacroce e versato nell’esoterismo, abbia creato il termine come una sintesi di concetti mistici orientali e occidentali, adattandoli alla sua visione di una forza universale.
Il romanzo di Bulwer-Lytton, sebbene presentato come fiction, ebbe un impatto enorme sugli ambienti esoterici dell’epoca. Teosofi come Helena Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica, e William Scott-Elliot, che esplorò il mito di Atlantide, presero il Vril come un concetto plausibile, integrandolo nelle loro teorie sull’esistenza di civiltà perdute e energie primordiali. Anche Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia, fece riferimento al Vril, collegandolo a forze spirituali.
Aspetto Esoterico, Magico e Mistico del Vril
Il Vril è stato interpretato come una sorta di energia primordiale, un ponte tra spirito e materia, capace di trascendere i limiti della scienza tradizionale. Nell’esoterismo, è paragonato a concetti come la kundalini (energia spirituale che risiede alla base della colonna vertebrale nel tantrismo indù), il mana polinesiano o l’etere di Nikola Tesla. Questa forza sarebbe presente nell’universo e accessibile solo a chi ha raggiunto un livello superiore di consapevolezza o iniziazione.
Secondo alcune interpretazioni, il Vril si manifesta come una luce o un’energia visibile, spesso associata a un colore verde smeraldo brillante. Questo colore, simbolo di vita, rigenerazione e purezza, ricorre in molte tradizioni mistiche. Nel romanzo di Bulwer-Lytton, il Vril è descritto come una forza luminosa che emana dai bastoni metallici dei Vril-ya, e il verde smeraldo potrebbe essere un’aggiunta successiva, influenzata da testi esoterici che collegano il colore a stati di elevazione spirituale o a cristalli come lo smeraldo, considerati conduttori di energie cosmiche.
Dal punto di vista magico, il Vril è stato associato a pratiche di magia sessuale e al risveglio della kundalini. Giorgio Galli, nel suo saggio Hitler e il nazismo magico, suggerisce che Bulwer-Lytton sperimentasse con la magia sessuale, e che il Vril rappresentasse l’energia liberata attraverso tali pratiche. Questa connessione con la sessualità sacra lo rende un concetto affine agli insegnamenti di ordini esoterici come l’Ordo Templi Orientis e la Golden Dawn, che influenzarono il misticismo nazista.
Misticamente, il Vril è visto come una forza che collega l’umanità al divino, un mezzo per raggiungere l’illuminazione o la condizione di “Superuomo”. Questo concetto, centrale nella filosofia nietzschiana, fu ripreso da esoteristi e, in modo distorto, dai nazisti, che vedevano nel Vril la chiave per creare una razza superiore.
Il Vril e le Ricerche Naziste
Uno degli aspetti più controversi del Vril riguarda il suo presunto ruolo nell’esoterismo nazista. Secondo alcune narrazioni, il Terzo Reich era profondamente influenzato da dottrine occulte, e il Vril sarebbe stato al centro di ricerche pseudoscientifiche e mistiche. Tuttavia, è importante distinguere tra realtà storica e leggenda.
La fascinazione nazista per l’esoterismo è ben documentata. Figure come Heinrich Himmler, Rudolf Hess e Alfred Rosenberg erano membri o simpatizzanti di società segrete come la Thule-Gesellschaft, che promuoveva ideologie razziste e mistiche basate sul mito degli Ariani e di Iperborea. La Società del Vril, o Vril Gesellschaft, sarebbe stata un’altra organizzazione esoterica, fondata nel 1921, con l’obiettivo di harnessare l’energia Vril per scopi tecnologici e militari. Tuttavia, la sua esistenza è dibattuta, e molti studiosi, come Nicholas Goodrick-Clarke, autore di Black Sun (2002), ritengono che sia in gran parte un mito nato nel dopoguerra.
Secondo le teorie più speculative, la Società del Vril era composta principalmente da donne medium, guidate da Maria Orsitsch (o Orsic), una figura enigmatica che avrebbe ricevuto messaggi telepatici da civiltà aliene del sistema di Aldebaran. Questi messaggi avrebbero incluso istruzioni per costruire dischi volanti (Reichsflugscheiben) alimentati dal Vril. Si narra che le medium, riconoscibili per le lunghe code di cavallo (simbolo di forza medianica), utilizzassero il Vril per creare tecnologie avanzate, come la JFM, una macchina volante interdimensionale. Tuttavia, non esistono prove storiche concrete di tali progetti, e Maria Orsitsch appare per la prima volta in un pamphlet del 1992, Das Vril Projekt, suggerendo che possa essere un’invenzione moderna.
Le ricerche naziste si concentravano anche sull’Ahnenerbe, un’organizzazione dedicata allo studio delle origini della “razza ariana” attraverso l’archeologia e l’esoterismo. L’Ahnenerbe organizzò spedizioni in Tibet e in Antartide, cercando tracce di civiltà leggendarie come Agharta e Shamballa, che si credeva fossero depositarie del Vril. Secondo Miguel Serrano, un esoterista cileno, Hitler stesso sarebbe stato in contatto con gli “dei iperborei” di Shamballa, situata in Antartide, per ottenere il potere del Vril. Queste teorie, però, sono considerate pseudostoriche e prive di fondamento.
Il Colore Verde Smeraldo del Vril
L’associazione del Vril con il verde smeraldo non è esplicitamente menzionata nel romanzo di Bulwer-Lytton, ma emerge in testi esoterici successivi. Questo colore, vibrante e luminoso, è spesso collegato a stati di elevazione spirituale e a simboli di rigenerazione. In alcune narrazioni, il Vril è descritto come un’energia che emana una luce verde smeraldo, visibile durante rituali o quando canalizzata attraverso strumenti come i bastoni dei Vril-ya.
Il verde smeraldo richiama anche il simbolismo di cristalli come lo smeraldo, considerati nelle tradizioni mistiche conduttori di energie cosmiche. In contesti esoterici, il verde è associato al chakra del cuore, simbolo di amore universale e connessione con il divino, il che potrebbe spiegare la sua connessione con il Vril come forza di trasformazione spirituale. Inoltre, il verde smeraldo appare in descrizioni di Shamballa, il regno etereo descritto come una città di palazzi fatti di smeraldi e altri materiali preziosi, rafforzando il legame tra Vril e i miti della Terra Cava.
Il Vril e il Regno di Agharta
Il Vril è strettamente legato al mito di Agharta (o Agartha), un regno sotterraneo abitato da una civiltà avanzata, spesso identificata con i Vril-ya di Bulwer-Lytton. La teoria della Terra Cava, popolare nell’Ottocento, sosteneva che il nostro pianeta fosse vuoto o contenesse vasti spazi abitabili. Agharta, descritta per la prima volta da Alexandre Saint-Yves d’Alveydre in Missione dell’India in Europa (1881), sarebbe il centro di una civiltà spirituale guidata dal “Re del Mondo”, depositaria di una saggezza primordiale e di tecnologie superiori.
Secondo la leggenda, Agharta è situata in profondità sotto l’Himalaya, il Tibet o l’Antartide, con accessi segreti in vari punti del globo, come il Polo Nord, il Perù o l’isola di Ischia in Italia. I suoi abitanti, spesso descritti come alti e di aspetto nordico, utilizzerebbero il Vril per vivere migliaia di anni e mantenere un’armonia perfetta con l’universo. La religione di Agharta, unica e universale, sarebbe la fonte di tutte le tradizioni spirituali terrestri.
Il mito di Agharta si intreccia con quello di Shamballa, un regno etereo descritto nei testi buddisti tibetani come un loto a otto petali, con palazzi di smeraldi e metalli preziosi. Secondo alcune interpretazioni naziste, Agharta rappresentava il “bene” (gli Ariani), mentre Shamballa era il “male” (associata agli Ebrei). Queste dicotomie, prive di fondamento storico, riflettono la distorsione delle tradizioni esoteriche da parte dell’ideologia nazista.
Le spedizioni naziste in Tibet, guidate dall’Ahnenerbe, cercavano prove dell’esistenza di Agharta, convinte che il Vril fosse la chiave per dominare il mondo. Esploratori come Nicholas Roerich, che visitò il Deserto del Gobi, descrissero Shamballa come un “dominio celeste”, alimentando le speculazioni su un regno sotterraneo. Tuttavia, non furono mai trovati accessi concreti ad Agharta, e le teorie sulla Terra Cava sono state smentite dalla scienza moderna.
Storie, Leggende e Verità
Il Vril e il mito di Agharta sono circondati da una fitta rete di leggende, spesso amplificate da speculazioni moderne. Tra le storie più affascinanti:
- La Grotta del Mago a Ischia: Secondo una leggenda locale, la Grotta del Mago sarebbe un accesso ad Agharta, protetto da un gigante con capelli bianchi, simile agli abitanti descritti nei miti. Negli anni ’30, si dibatté se la grotta fosse un fenomeno naturale o un portale verso il regno sotterraneo.
- Le spedizioni naziste: Si narra che Hitler, ossessionato dall’esoterismo, ordinò ricerche in Antartide e Tibet per trovare Agharta e il Vril. Alcune teorie complottiste sostengono che i nazisti stabilirono basi segrete in Antartide, ma non esistono prove documentate a supporto.
- Maria Orsitsch e gli UFO: La figura di Maria Orsitsch, medium della Società del Vril, è centrale nelle teorie sugli UFO nazisti. Si dice che abbia ricevuto istruzioni da Aldebaran per costruire dischi volanti, ma la sua esistenza è probabilmente un’invenzione degli anni ’90.
- Il Re del Mondo: René Guénon, nel suo libro Il Re del Mondo (1924), descrive Agharta come il centro spirituale del pianeta, governato da un sovrano divino. Questa idea influenzò esoteristi e nazisti, che la interpretarono in chiave razzista.
Dal punto di vista storico, il Vril e la Società del Vril sono più leggenda che realtà. Testi come Il mattino dei maghi (1960) di Louis Pauwels e Jacques Bergier hanno contribuito a diffondere il mito, mescolando fatti e speculazioni. Willy Ley, un ingegnere tedesco, parlò di una “Società per la Verità” (Wahrheitsgesellschaft) interessata al Vril, ma la descrisse come un gruppo marginale di esaltati. Nicholas Goodrick-Clarke, nel suo Black Sun, sottolinea la mancanza di prove documentarie sulla Società del Vril, suggerendo che sia un’elaborazione postbellica.
Libri e Articoli sul Vril
Per approfondire il tema del Vril, ecco alcune opere fondamentali:
- Edward Bulwer-Lytton, The Coming Race (1871): Il romanzo che ha introdotto il concetto di Vril, un classico della fantascienza esoterica.
- Giorgio Galli, Hitler e il nazismo magico (1989): Un’analisi del rapporto tra nazismo ed esoterismo, con riferimenti al Vril e alla Terra Cava.
- Louis Pauwels e Jacques Bergier, Il mattino dei maghi (1960): Un testo che ha reso popolare il mito della Società del Vril, pur mescolando fatti e speculazioni.
- Nicholas Goodrick-Clarke, Black Sun (2002): Uno studio accademico sull’esoterismo nazista, che mette in discussione l’esistenza della Società del Vril.
- Daniele Mansuino e Paolo Del Casale, Il Vril, energie primordiale (2021): Un saggio che esplora il Vril tra esoterismo e scienza, collegandolo a teorie sulla materia e lo spirito.
- René Guénon, Il Re del Mondo (1924): Un testo esoterico che descrive Agharta e il suo ruolo spirituale, influenzando le speculazioni sul Vril.
- Luisa Gasbarri, Il male degli angeli (2021): Un thriller che intreccia la storia della Società del Vril con un’indagine moderna, evidenziando il ruolo delle donne nell’esoterismo nazista.
- Alec McLellan, Da Atlantide a Shamballah (2001): Ilmito di un mondo sotterraneo ha origini antichissime e comuni a Oriente e Occidente.
Conclusione: Tra Mito e Realtà
Il Vril rimane uno dei grandi enigmi dell’esoterismo moderno, un concetto che oscilla tra la fantasia di un romanziere ottocentesco e le speculazioni di mistici, scienziati e complottisti. La sua origine letteraria non ne ha sminuito l’impatto culturale, trasformandolo in un simbolo di potere, trasformazione e connessione con il divino. Il colore verde smeraldo, il legame con Agharta e le narrazioni sul suo utilizzo da parte dei nazisti aggiungono strati di mistero, ma mancano prove storiche concrete per confermare molte di queste storie.
Ciò che rende il Vril così affascinante è la sua capacità di incarnare il desiderio umano di trascendere i limiti della materia e della ragione, unendo scienza, spiritualità e immaginazione. Come scrive Giorgio Galli, il Vril rappresenta la ricerca di una “Sapienza capace di andare oltre la Ragione illuminista”, un sogno che, nel bene e nel male, ha segnato la storia dell’esoterismo e continua a ispirare libri, film e teorie.
Che si tratti di una leggenda o di una verità nascosta, il Vril ci invita a interrogarci sul potenziale inesplorato dell’umanità e sui misteri che potrebbero celarsi nelle profondità della Terra e della nostra Coscienza.
(La redazione di Mondo Arcano, di Informazioni Templari e del Mystery Investigation & Research - MIR)
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