sabato 1 settembre 2012

IL FASCINO INTRAMONTABILE DEI REBUS: DAI GEROGLIFICI AI TEST PER RECLUTARE SPIE.


I rebus, quei giochi enigmistici che combinano immagini e frammenti di parole per celare un significato nascosto, possiedono una storia lunga e affascinante, radicata nelle profondità della comunicazione visiva. Ben lungi dall'essere semplici passatempi, i rebus hanno attraversato i secoli, evolvendosi da rudimentali forme di scrittura a sofisticati strumenti di intrattenimento e, sorprendentemente, persino a ingegnosi metodi di valutazione e selezione.

Alle Origini: I Geroglifici e le Prime Forme di Rebus

Le prime forme di rebus possono essere rintracciate nell'antico Egitto con i geroglifici. Inizialmente, ogni simbolo pittografico rappresentava un oggetto concreto. Tuttavia, per esprimere concetti astratti o nomi propri, gli Egizi iniziarono a utilizzare il suono delle parole. Un'immagine di un'ape ("bit" in egiziano) combinata con l'immagine di una foglia ("ga") poteva rappresentare il nome "Bitga". Questa ingegnosa applicazione del principio fonetico segnò la nascita del rebus come lo conosciamo.

Nel corso del tempo, diverse culture hanno adottato e adattato forme di comunicazione simili. Basti pensare agli stemmi araldici medievali, dove simboli e figure alludevano al nome o alle imprese di una famiglia. Tuttavia, fu nel Rinascimento che il rebus conobbe una vera e propria fioritura, diventando un popolare passatempo intellettuale nelle corti e nei salotti colti.

Il Rebus come Divertimento Popolare e i Pionieri dell'Enigmistica

Con l'avvento della stampa, i rebus si diffusero ampiamente attraverso libri e fogli volanti, diventando un intrattenimento accessibile a un pubblico sempre più vasto. È in questo periodo che iniziano a emergere figure che si dedicano alla creazione e alla diffusione di questi giochi.

  • In Francia, nel XVII secolo, la figura di Étienne Tabourot des Accords, signore di Saulnier, fu un prolifico autore di "Bigarrures", raccolte di giochi di parole, indovinelli e anche forme primitive di rebus.

  • In Inghilterra, durante il XVIII secolo, le riviste popolari iniziarono a includere regolarmente enigmi visivi e giochi di parole, anche se spesso in forme meno strutturate rispetto al rebus moderno.

Per quanto riguarda creatori specifici legati alle moderne riviste enigmistiche a livello globale, è più difficile tracciare nomi universalmente riconosciuti per ogni pubblicazione. Spesso, gli autori di rebus e altri enigmi lavorano dietro le quinte, e la loro identità non è sempre di dominio pubblico. Tuttavia, alcune riviste storiche e longeve hanno avuto figure chiave che hanno contribuito a definire lo stile e la popolarità dei loro giochi.

Il Rebus in Italia: Le Prime Pubblicazioni

La diffusione del rebus in Italia segue un percorso simile a quello europeo, con una crescente popolarità a partire dal XIX secolo. Il primo giornale o rivista a pubblicare regolarmente rebus in Italia fu "La Gazzetta di Milano" (in seguito "La Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia"). Già nella prima metà dell'Ottocento, questo importante periodico includeva rubriche dedicate agli enigmi, tra cui i rebus, offrendo ai suoi lettori un passatempo intellettuale e stimolante.

Successivamente, con la nascita di riviste specificamente dedicate all'enigmistica nel corso del XX secolo, come la celeberrima "Settimana Enigmistica" (fondata nel 1932), il rebus conobbe la sua massima diffusione e codificazione. La "Settimana Enigmistica" e altre testate simili hanno contribuito a formare generazioni di appassionati e hanno visto la collaborazione di numerosi enigmisti di talento, molti dei quali operavano spesso con pseudonimi.

L'Inatteso Impiego nei Test e nei Concorsi

La natura elusiva e la necessità di pensiero laterale tipiche dei rebus li hanno resi, inaspettatamente, strumenti potenzialmente utili in contesti di valutazione. Sebbene non esista una documentazione vastissima e dettagliata sull'uso sistematico dei rebus negli esami pubblici moderni, la loro capacità di testare l'ingegno, l'abilità di problem-solving e la capacità di fare associazioni non è passata inosservata nella storia.

Il Reclutamento nei Servizi Segreti: Un Mondo di Cifre e Simboli

È nell'ambito del reclutamento nei servizi segreti del passato che l'impiego di giochi enigmistici, inclusi i rebus, assume una connotazione particolarmente affascinante. In un mondo dove la comunicazione criptata e la capacità di decifrare messaggi erano cruciali, valutare il potenziale di una recluta attraverso metodi non convenzionali era una prassi sensata.

Immaginate scenari in cui i candidati venivano sottoposti a "prove" apparentemente ludiche, ma in realtà progettate per svelare la loro acuità mentale, la loro capacità di osservazione e la loro attitudine al pensiero non convenzionale. Un rebus ben congegnato poteva essere un modo elegante per testare la capacità di un individuo di:

  • Pensare fuori dagli schemi: La soluzione di un rebus spesso richiede di abbandonare le interpretazioni letterali e di cercare connessioni inaspettate tra immagini e suoni.

  • Decifrare codici: Il processo di risoluzione di un rebus è, in fondo, una forma di decifrazione di un codice visivo e linguistico.

  • Mantenere la segretezza: La natura stessa del rebus, un messaggio nascosto in bella vista, poteva essere vista come una metafora delle competenze necessarie per operare nell'ombra.

  • Possedere una buona cultura generale e linguistica: La comprensione dei giochi di parole e delle allusioni visive spesso richiede una solida base culturale.

Sebbene le testimonianze dirette e dettagliate sull'uso specifico dei rebus nei test di reclutamento dei servizi segreti del passato siano probabilmente custodite negli archivi più riservati, l'idea che tali strumenti ingegnosi potessero essere impiegati per valutare le capacità di potenziali spie non è affatto implausibile. In un'epoca in cui la tecnologia di comunicazione era limitata, l'abilità di interpretare simboli e messaggi nascosti era un valore inestimabile.

Anche Altri Giochi Enigmistici come Metodo di Valutazione

Oltre ai rebus, anche altri giochi enigmistici come gli anagrammi, gli sciarade e gli indovinelli avrebbero potuto trovare impiego in contesti selettivi. Questi giochi, ognuno a suo modo, mettono alla prova diverse sfaccettature dell'intelligenza e dell'ingegno:

  • Anagrammi: Verificano la fluidità verbale e la capacità di manipolare le lettere per trovare nuove parole.

  • Sciarade: Richiedono la capacità di scomporre una parola in parti e di descriverle in modo enigmatico, testando la creatività e la capacità di comunicazione indiretta.

  • Indovinelli: Spesso basati su metafore e allusioni, mettono alla prova il pensiero laterale e la capacità di fare connessioni inattese.

Il Rebus Oggi: Un Esercizio Mentale Intramontabile

Oggi, i rebus continuano ad affascinare e a divertire persone di tutte le età. Li ritroviamo su riviste di enigmistica, libri per bambini, app e persino nella pubblicità. Pur non essendo più utilizzati (almeno apertamente) come strumenti di selezione professionale, rimangono un eccellente esercizio mentale che stimola la creatività, allena il pensiero logico e ci ricorda il piacere di decifrare un mistero.

La storia dei rebus è un affascinante viaggio attraverso la comunicazione umana, dimostrando come un semplice gioco possa evolversi e trovare applicazioni inaspettate, persino nei segreti reami dello spionaggio. La prossima volta che vi troverete di fronte a un rebus, ricordatevi che state partecipando a una tradizione secolare che ha sfidato le menti più brillanti e, forse, ha anche contribuito a plasmare il corso della storia in modi che non possiamo nemmeno immaginare.

(La redazione di Mondo Arcano)

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