martedì 25 agosto 2009

TUTTO E' SPIEGABILE CON LA SINTROPIA..?


La formula E=mc2, da sempre associata all'immagine e al lavoro di Albert Einstein, fu in realtà pubblicata per la prima volta nel 1890 da Oliver Heaviside [1] e successivamente perfezionata nel 1900 da Henri Poincaré [2] e nel 1903 da Olinto De Pretto, divenendo poi famosa nel 1905 con la relatività ristretta di Einstein, il quale la integrò con il momento nell'equazione energia/momento/massa:
E2 = m2c4 + p2c2
dove l'energia totale (E), in qualsiasi forma essa si manifesti, è il risultato della somma del
momento (p) e della massa (m), moltiplicate per la velocità della luce (c).
Poiché l’equazione è di secondo grado (elevata al quadrato), per ricavare la quantità di energia totale presente nell’oggetto misurato, ossia il valore di E, è necessario calcolare la radice quadrata che, come è noto, produce sempre due soluzioni, una positiva ed una negativa:
-la soluzione positiva (+E) descrive energia che si propaga nel verso a noi familiare, cioè dal passato verso il futuro;
-la soluzione negativa (-E) descrive energia che si propaga a ritroso nel tempo, dal futuro verso il passato.
L’atteggiamento dei fisici è quello di escludere come “non fisiche” tutte quelle soluzioni che violano la causalità classica, cioè tutte quelle soluzioni in cui diventa possibile che un segnale sia inviato da qualche evento nel passato di quel medesimo evento. Per questo motivo negli anni 30 la soluzione negativa dell’energia venne ritenuta impossibile. Tuttavia, quando si relativizza la funzione d’onda (ψ) di Schrödinger si ottiene l’equazione di Klein-Gordon:
secondo la quale è necessario considerare entrambe le soluzioni come una possibilità, giungendo così alla descrizione di onde ritardate (+Eψ) che si propagano dal passato verso il futuro e di onde anticipate (-Eψ) che si propagano a ritroso dal futuro verso il passato.
Nel 1941 il matematico Luigi Fantappiè, studiando le proprietà matematiche di queste due soluzioni, scoprì che la soluzione delle onde ritardate è governata dalla legge dell’entropia (en=divergente, tropos=tendenza), mentre la soluzione delle onde anticipate è governata da una legge simmetrica che Fantappiè denominò sintropia (syn=convergente, tropos=tendenza). Per noi che ci muoviamo in avanti nel tempo le onde anticipate coincidono con onde che concentrano energia, creano differenziazione, complessità e strutture. Fantappiè ravvide queste proprietà nei sistemi viventi e arrivò alla conclusione che la vita si alimenta di onde anticipate. Di conseguenza, i sistemi che sostengono i processi vitali, come ad esempio il sistema nervoso autonomo, dovrebbero reagire prima di eventi futuri. Dal 1997 un numero crescente di studi sperimentali ha dimostrato l’esistenza di reazioni anticipate pre-stimolo dei parametri del sistema nervoso autonomo (cioè della conduttanza cutanea e della frequenza cardiaca). Questi studi suggeriscono che la soluzione negativa dell’equazione di Klein Gordon è reale e che la scienza debba perciò tener conto non solo di cause efficienti (collocate nel passato), ma anche di cause finali (collocate nel futuro.
L’allargamento della scienza alla sintropia favorisce la riconciliazione tra scienza e religione, cambiamento che Fantappiè descrive nel modo seguente: “Vediamo ora, in conclusione, che cosa si può dire per la vita. Quello che distingue la vita dalla non vita è dunque la presenza, negli esseri viventi, di questi fenomeni sintropici, finalistici, come fenomeni tipici della vita. Ora come si considera essenza del mondo entropico, meccanico, il principio di causalità, è naturale considerare essenza del mondo sintropico il principio di finalità. Quindi l'essenza della vita è proprio in questo principio di finalità. Vivere, in sostanza, significa tendere a fini. In particolare, nella vita umana, che aspetto prendono questi fini? Quando un uomo è attratto dal denaro, si dice che «ama» il denaro. L'attrazione verso un fine, per noi uomini, è sentita come «amore». Noi vediamo dunque che la legge fondamentale della vita umana è questa: la legge dell'amore. Non sto facendo una predica sentimentale; io vi sto esponendo dei veri e propri teoremi dedotti logicamente da premesse sicure, ma è certo meraviglioso e forse commovente che, arrivati ad un certo punto, quelli che sono teoremi parlino anche al nostro cuore! […] oggi vediamo stampate nel grande libro della natura - che, diceva Galilei, è scritto in caratteri matematici - le stesse leggi di amore che si ritrovano nei testi sacri delle principali religioni. […] la legge della vita non è dunque la legge dell'odio, la legge della forza, cioè delle cause meccaniche, questa è la legge della non vita, è la legge della morte; la vera legge che domina la vita è la legge dei fini, e cioè la legge della collaborazione per fini sempre più elevati, e questo anche per gli esseri inferiori. Per l'uomo è poi la legge dell'amore, per l'uomo vivere è, in sostanza, amare, ed è da osservare che questi nuovi risultati scientifici possono avere grandi conseguenze su tutti i piani, in particolare anche sul piano sociale, oggi tanto travagliato e confuso. […] La legge della vita è dunque legge d'amore e di differenziazione, non va verso il livellamento, ma verso una diversificazione sempre più spinta. Ogni essere vivente, modesto o illustre, ha i suoi compiti e i suoi fini che, nell'economia generale dell'universo, sono sempre pregevoli, importanti, grandi.”


Fonte: sintropia.it