mercoledì 2 luglio 2008

DALLA SVIZZERA...LA FINE DEL MONDO...












Il prossimo esperimento nel laboratorio europeo del Cern a Ginevra potrebbe creare buchi neri in grado di inghiottire e distruggere la Terra nel giro di 50 anni. Sul tema si sta gia' diffondendo il panico in Germania, dopo che l'ipotesi e' avanzata da un eminente scienziato di Tubinga, Otto Roessler. Adesso lo scontro ha coinvolto gli scienziati di tutto il Paese ed e' finito oggi sulla prima pagina della 'Sueddeutsche Zeitung'. Nell'anello di 27 km di circonferenza, situato sotto l'aeroporto di Ginevra e che si estende fin sotto il massiccio del Giura, gli scienziati stanno per eseguire nelle prossime settimane il piu' grande esperimento mai tentato al mondo. Nel "Large Hadron Collider" (Lhc) i protoni andranno a collidere gli uni sugli altri ad una velocita' che e' pari al 99,999991 per cento di quella della luce e una delle conseguenze dell'impatto potrebbe essere il formarsi di piccoli buchi neri. Sulla base della teoria della relativita' generale di Albert Einstein, sostiene il professor Roessler, i buchi neri cosi' creati si ingrandiranno e finiranno entro mezzo secolo per inghiottire la Terra. A contestare questa tesi, ripresa con titoli di scatola dalla grande stampa popolare, arriva adesso un documento stilato da oltre 20 autorevoli fisici nucleari di varie universita' tedesche dal titolo "La Terra non sara' inghiottita dai buchi neri". Il professor Hermann Nicolai, direttore a Potsdam del "Max-Planck-Institut" di Fisica gravitazionale, accusa il suo collega Roessler di incompetenza e replica che le sue affermazioni catastrofiche sono basate su un "fondamentale fraintendimento della teoria di Einstein". Il presidente del Comitato tedesco per la Fisica delle particelle, Peter Maettig, non esclude che l'esperimento del Cern possa dar luogo alla creazione di buchi neri, ma sottolinea che in questo caso "sarebbero ben diversi dai buchi neri esistenti nello spazio". Anche il suo collega Siegfried Bethke, direttore del "Max-Planck-Institut" di Fisica di Monaco di Baviera, precisa che gli eventuali buchi neri creati a Ginevra "sono cosi' minuscoli da non riuscire in pratica a sviluppare alcuna forza di attrazione e scompaiono sotto forma di radiazione in una frazione di secondo". Bethke attacca poi pesantemente il suo collega di Tubinga e spiega che "a diffondere il panico e' gente che ha evidentemente letto troppi libri di fantascienza". Gli scienziati tedeschi sottolineano che nell'universo avvengono continuamente collisioni di ogni tipo di particelle con energie molto piu' grandi di quella creata nel laboratorio del Cern, senza dar luogo alla creazione di buchi neri dall'effetto distruttivo. Rimane il fatto, pero', come scrive la 'SZ', che ormai in Germania non si parla d'altro e che su internet e sui media il panico per l'avvicinarsi dell'esperimento di Ginevra si va sempre piu' diffondendo. Il giornale di Monaco di Baviera scrive che il timore comune e' che i buchi neri creati dall'esperimento nello 'Lhc' del Cern "finiscano per ingrandirsi con un effetto simile a quello di una palla di neve, arrivando poi ad inghiottire e distruggere il pianeta". Davanti al clima di isteria ormai dilagante, il professor Maettig spiega che a nulla valgono ormai le spiegazioni dei fisici, poiche' la paura sta diventando cosi' forte che nemmeno con gli argomenti scientifici "si riesce piu' ad eliminarla".