venerdì 17 agosto 2012

ANCORA DOPO OLTRE QUARANT'ANNI IL MISTERO DELLE LUCI DI HESSDALEN ESISTE, MA NESSUNO NE PARLA PIU'. PERCHE'..?

 

Le luci di Hessdalen, un fenomeno luminoso ricorrente nella valle di Hessdalen in Norvegia, hanno affascinato scienziati e ricercatori per oltre quarant'anni. Questi strani bagliori, noti anche come Plasmoidi Volantii Luminescenti (PVL), sono stati oggetto di numerose spedizioni scientifiche e indagini da parte di varie organizzazioni, tra cui il Mystery Investigation & Research (MIR).

Le luci di Hessdalen sono state osservate per la prima volta negli anni '30, ma è stato tra il 1981 e il 1985 che il numero di avvistamenti è aumentato significativamente, raggiungendo fino a 20 avvistamenti alla settimana. Questi bagliori possono apparire sia di giorno che di notte, assumendo colori bianco, giallo e rosso, e possono durare da pochi secondi a oltre un'ora.

Dal 1983, il progetto Hessdalen ha visto la partecipazione di studenti, ingegneri e giornalisti che hanno documentato e registrato questi fenomeni. Nel 1998, è stato installato il sistema automatico di rilevamento delle anomalie (Blue Box), che ha permesso di registrare video e dati sui bagliori. Le principali istituzioni coinvolte nelle ricerche includono l'Università di Østfold in Norvegia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche in Italia.

Nonostante le numerose ricerche, non esiste ancora una spiegazione definitiva per il fenomeno. Alcune ipotesi suggeriscono che le luci possano essere causate da una combustione incompleta di polvere contenente scandio, mentre altre ipotesi parlano di plasma prodotto dall'ionizzazione dell'aria e della polvere da radon. Tuttavia, nessuna di queste spiegazioni ha ancora ottenuto un consenso scientifico.

I PVL sono descritti come entità auto-illuminanti, pulsanti e simili al plasma, che possono assumere forme e dimensioni variabili. Questi fenomeni sono stati osservati non solo in Norvegia, ma anche in altre parti del mondo, tra cui l'Italia, gli Stati Uniti e altre località. In Italia, ad esempio, sono stati avvistati e studiati fenomeni simili nei Monti Sibillini e nell'Appennino Tosco-Emiliano.

La nostra organizzazione internazionale, il Mystery Investigation & Research - MIR ha dedicato molti anni allo studio dei PVL e di altri fenomeni anomali di varia natura e origine. Il termine "Plasmoidi Volanti Luminescenti" è stato coniato proprio dal MIR negli anni '90. Rimane il fatto che migliaia di testimoni nel corso degli anni, tra abitanti del luogo o ricercatori e gruppi di scienziati, hanno documentato questi fenomeni in video e foto, (comprese dettagliate analisi strumentali) che mostrano appunto, misteriose evoluzioni, apparentemente senza senso in cielo ad altezze, dimensioni, forme e colorazioni variabili caso per caso, da pochi metri dal suolo a centinaia di metri di altezza. 

Il fenomeno delle luci di Hessdalen e dei PVL continua a rappresentare una sfida per la scienza moderna. Le spedizioni e le ricerche condotte dal MIR e altre organizzazioni internazionali rappresentano un passo importante verso la comprensione di questi misteriosi fenomeni. Tuttavia, molte domande rimangono ancora senza risposta, e il mistero delle luci di Hessdalen continua ad affascinare e intrigare. Il fenomeno esiste a tutt'oggi, anche se in forma minore rispetto agli anni passati, ma è sempre presente. Non si comprende il fatto come organizzazioni e centri studi sia norvegesi che stranieri abbiano quasi abbandonato del tutto la ricerca in tale senso, anche le webcam presenti da anni nella valle norvegese sono state tolte o non rese più accessibili tramite la rete. (Da novembre del 2024 è stato aperto un canale YouTube da parte di privati con due webcams in diretta streaming: Project Hessdalen)  Nessuno ne parla quasi più e chi ha dedicato in passato mesi o anni alla ricerca sul campo con investimenti e risorse, ora se interpellato cambia discorso o dichiara che non c'è nulla di nuovo, la ricerca si è fermata e per il momento non vi è soluzione all'enigma delle luci di Hessdalen o di fenomenologie simili in altre zone del pianeta.

Poi come sempre ci sono quelli che convintamente ma altrettanto stupidamente dichiarano: "siccome non riusciamo a comprendere il fenomeno, allora il fenomeno stesso non esiste e non è reale..."

E se invece non fosse per nulla così..? Potremmo parlare di UFO o UAP anche in questo caso, almeno fino a quando e se, un domani, si scoprirà l'origine reale di questi affascinanti fenomeni.


(La redazione di Mondo Arcano e del Mystery Investigation & Research - MIR)

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