domenica 18 settembre 2011

MULTIVERSO..? ALTRE PROVE..!

Un comportamento anomalo di particelle ordinarie potrebbe dimostrare l'esistenza di particelle "specchio" che potrebbero essere candidate per la materia oscura responsabile della massa mancante nell'universo.
La ricerca, pubblicata sullo "European Physical Journal" e' opera di un gruppo di scienziati dell'Universita' dell'Aquila.

Gli scienziati hanno ipotizzato l'esistenza di particelle specchio per spiegare la perdita anomala di neutroni osservata sperimentalmente e lo studio potrebbe far compiere passi avanti nella comprensione della composizione della materia oscura.

Gli scienziati hanno mostrato che il tasso di perdita di neutroni liberi sembra dipendere dalla direzione e intensita' del campo magnetico applicato.

Una anomalia che non puo' essere spiegata dalle leggi della fisica finora conosciute.

I ricercatori ritengono di poter interpretare i dati alla luce di un ipotetico mondo parallelo costituito da queste particelle "specchio".

Ogni neutrone avrebbe la capacita' di transitare verso il suo gemello "specchio" invisibile e fare ritorno, oscillando da un mondo all'altro.

La probabilita' di un evento di transizione e' stata poi prevista come dipendente dalla presenza di campi magnetici e potrebbe quindi essere rilevata sperimentalmente.

Questa oscillazione potrebbe verificarsi entro un lasso di tempo di alcuni secondi. La possibilitá di una cosi' rapida scomparsa di neutroni, molto piu' veloce dei dieci lunghi minuti di decadimento del neutrone, anche se sorprendente, non puo' essere esclusa dagli attuali limiti sperimentali e astrofisica, sostengono gli scienziati.

Questa interpretazione suppone che la Terra possieda un campo magnetico "specchio" dell'intensita' di 0,1 Gauss. Questo campo potrebbe essere indotto da particelle "specchio" che fluttuano nella galassia come materia oscura. Ipoteticamente, la Terra potrebbe catturare la materia specchio con alcune interazioni deboli tra le particelle ordinarie e quelle provenienti da mondi paralleli.

fonte AGI

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