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lunedì 14 settembre 2009
TEORIA DELLE ONDE PORTANTI
L’essere umano è limitato nella percezione della realtà dai limiti fisici dei suoi 5 sensi, quindi può rilevare solo una minima parte dell’immensa realtà che lo circonda. Per poter interagire con i suoi simili e con l’ambiente circostante, l’uomo deve organizzare le informazioni ricevute ed essendo un essere sociale deve trovare un livello di condivisione. Per questo, di generazione in generazione, viene insegnata e condivisa, un interpretazione della realtà in categorie e catalogazioni. La comprensione del conosciuto, non è frutto di una libera sensazione dell’individuo ma è in gran parte influenzata da usi costumi e convinzioni del gruppo sociale a cui si appartiene.
La conseguenza di tutto ciò è che l’essere umano percepisce molto poco di quello che gli sta attorno e interpreta spesso le cose a schemi preconfezionati.
Le aumentate possibilità di registrare e valutare la realtà, grazie allo sviluppo della tecnologia, ha costretto di volta in volta l’uomo a riadattare e rivedere le sue sicurezze e le sue idee. Le teorie scientifiche e le spiegazioni degli avvenimenti naturali sono spesso diventate anacronistiche alla luce di ampliate conoscenze
Negli anni l’uomo ha imparato a rilevare suoni inudibili, onde invisibili e radiazioni non percepibili, ma quanto altro non è ancora riscontrabile e misurabile? Quanto diverso ci potrebbe apparire il mondo se potessimo percepire le correnti magnetiche o elettriche, oppure se potessimo veramente scrutare il microcosmo o se avessimo una sensazione del trascorrere del tempo diversa da quella che abbiamo? La meccanica quantistica ha completamente destabilizzato le sicurezze dell’essere umano aprendo nuovi orizzonti. Ha presentato una realtà dove onde si comportano come particelle e particelle si comportano come onde e dove l’osservatore influisce nell’osservato, modificando solidità e sicurezze ed introducendo il principio di indeterminazione.
La tecnologia da sola non permetterà mai all’uomo di indagare tutti gli aspetti dell’immenso Universo che lo circonda, ma probabilmente questo aspetto non riguarda il destino umano.
Per un vero progresso scientifico e sociale l’uomo deve abbandonare la presunzione di sapere e affrontare con apertura mentale e con occhi innocenti di un bambino, quello che lo circonda. L’umanità deve aprire i suoi orizzonti e liberare le sue facoltà intellettuali per poter finalmente dispiegare le ali verso un nuovo stato di consapevolezza; per fare questo è necessario che l’uomo abbandoni le abitudini che lo bloccano in schemi mentali limitanti.
Purtroppo gli scienziati che non si sono conformati alle idee e ai preconcetti dalla società, sono stati spesso derisi ed allontanati perché questo è il sistema di autodifesa dello status quo. La società come la materia è immersa in uno stato di inerzia, e per cambiare i suoi convincimenti e le sue fondamenta ha bisogno di una forza enorme, di una massa critica che accetti il cambiamento. Da Galileo in poi la storia continua a raccontare di geni innovatori incompresi trattati dalla società come pazzi o criminali, talvolta imprigionati, internati e uccisi, e in rari casi riabilitati e riconosciuti per il loro valore solo postumi. Molte nuove idee e innovazioni non sono state sufficientemente sviluppate e prese in considerazione a causa di questa inerzia e si è perso tempo ed occasioni.
Siamo arrivati ad un punto in cui la società deve necessariamente cambiare per sopravvivere e questa consapevolezza deve essere la spinta per portarla a superare l’inerzia sociale.
Tratto da: http://alfa.magia.it/
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