mercoledì 16 settembre 2009

I SUPER MISTERI DEL LAGO VOSTOK


In Antartide un team russo rompe l’ultima barriera di ghiaccio e raggiunge un bacino di acqua temperata sepolto da 20 milioni di anni. 

Il lago Vostok, un mondo fino ad ora “emarginato” rispetto alla Terra.
Il lago Vostok è un lago subglaciale, lungo quasi 250 chilometri e largo 50, la profondità media è di circa 344 metri ma in alcuni punti può arrivare a sfiorare gli 800 metri, il più grande dei 70 bacini sotto il Polo sud, è stato raggionto ieri dalle trivelle russe che dopo più di vent’anni di lavori hanno perforato i quattro km di ghiaccio che sovrasta il lago.
 La zona di Vostok è ammantata di mistero oltre che di ghiaccio, da sempre. Non ultima la sparizione del team di scienziati impegnati nei lavori in questi giorni, riapparsi improvvisamente dopo una settimana di comunicazioni interrotte.

 Un silenzio inspiegabile che col passare del tempo ha alimentando le fantasie e le ansie della comunità scientifica internazionale, preoccupata per l’appriossimarsi dell’inverno antartico – quando le temperature scendono bruscamente dagli attuali – 25, ai circa – 85 gradi centigradi tipici di quella zona .
 Gli studiosi ritengono che nelle acque del lago Vostok, rimasto “emarginato” dalla biosfera terrestre per 20 milioni di anni, possano esistere forme di vita sconosciute evolutesi in modo differente dal resto del globo. Se ciò venisse confermato si aprirebbero scenari da fantascienza, poiché ambienti simili a questo sono presenti sulla luna di Giove, Europa e di Saturno, Enceladus, sui quali potremmo iniziare a ipotizzare l’esistenza di organismi in grado di sopravvivere a condizioni estreme.
 La storia del Vostok inizia nel 1989 quando una spedizione di scienziati sovietici, francesi e americani, diede inizio alle operazioni di carotaggio dei ghiacci antartici, per studiare l’andamento del paleoclima terrestre e chiarire i misteri delle glaciazioni. A partire da una profondità di 3539 metri raggiunti nel 1996, gli esperti si accorsero che la composizione del ghiaccio e la sua struttura cristallografica cambiavano; contrariamente a quanto si possa pensare, infatti, il ghiaccio non è tutto uguale. Variando temperatura e pressione, possono esistere diversi tipi di “acqua allo stato solido”, che differiscono per la loro struttura cristallina, ordinamento e densità.

L’equipe di ricercatori decise così di approfondire le ricerche con l’ausilio di moderne apparecchiature. L’analisi dei dati raccolti dal gruppo di studio non lasciò dubbi: sotto i ghiacci antartici, a circa 4000 metri di profondità, si celava il bacino lacustre più intatto e antico del pianeta. Poiché lo stesso si trovava in prossimità della stazione russa venne appunto denominato lago Vostok. Il lago ricorda molto da vicino il lago nordamericano Ontario a confine tra Stati Uniti e Canada, ma con un volume ben quattro volte maggiore (6343 chilometri cubi). Viste le sue dimensioni, rappresenta senza alcun dubbio il più grande lago sub-glaciale presente sotto la superficie del continente più freddo della Terra tra i 140 censiti fino a oggi.
La temperatura dell’acqua è molto più alta rispetto a quella misurata sopra i ghiacci, ma sempre inferiore al valore di congelamento e si aggira intorno ai -3 gradi centigradi.
Il motivo per cui questa non solidifica in tali condizioni è da ricercare nelle forti pressioni di 300-400 atmosfere esercitate dall’enorme spessore di ghiaccio presente sopra il bacino lacustre e nel calore geotermale che riscalda il fondo.

Ma quali tesori potrebbe nascondere questo luogo inesplorato?
Di sicuro c’è che l’acqua che contiene è purissima, incontaminata dall’ambiente terrestre. L’ecosistema è quindi quello di 20 milioni di anni fa, con tutto ciò che può comportare per forme di vita vegetali, animali, microbiali. Ma c’è molto di più. Il lago è sovrastato da una cava di ghiaccio, che contiene ossigeno e esercita pressione. A questo si aggiunge la temperatura dell’acqua, che verso la superficie è più fredda, ma che in alcune zone arriva intorno ai 30 gradi. Un posto piacevole per nuotare, se non fosse tremila metri sotto l’Antartide. Il fenomeno viene spiegato con un’ipotesi suggestiva: il bacino che ospita il lago sarebbe in una zona in cui la crosta terrestre è più sottile, da qui l’acqua temperata. E a questo punto si aprono gli scenari più incredibili. Quali forme di vita contiene il lago, che tipo di ambiente è? E comunque la si metta, si tratta di forme di vita da noi oggi considerabili completamente aliene, al mondo di oggi e al nostro ambiente. Viene da chiedersi che cosa potrebbe accadere se eventuali virus e batteri sconosciuti contenuti nell’acqua venissero a contatto con il mondo esterno e in particolare con l’uomo; questi microrganismi potrebbero decimare in breve tempo l’intera popolazione mondiale per l’assenza di specifiche terapie farmacologiche.
Attività magnetica inspiegabile. Ma i misteri di Vostok non sono finiti. Ce n’è un altro, ugualmente importante ma dai contorni ancora meno definibili. Nella zona sud-occidentale del lago, i team di ricerca hanno individuato e verificato per anni la presenza di una fortissima anomalia magnetica, ritenuta di origine inspiegabile, che si estende 105km per 75.

Alcuni ricercatori pensano che anche questo fenomeno sia da attribuirsi all’assottigliamento della crosta terrestre in quel punto. Ma alcuni rilievi effettuati da rilevatori sismici hanno individuato la presenza di un elemento metallico di forma circolare o forse cilindrica che appare dal diametro molto esteso, alla base del lago. L’ipotesi è che possa essere questa non specificata struttura a generare l’alterazione di 1000 nanotesla nel campo magnetico di una zona così estesa. Un elemento che ha aperto scenari da X-Files, che vedono già i sostenitori della presenza di un gigantesco Ufo seppellito di ghiacci, contro chi parla di un elemento meteorico.

 Di certo c’è che la forma dell’oggetto misterioso appare particolarmente regolare, e che l’agenzia nazionale per la sicurezza degli Usa (NSA) ha perimetrato la zona, secretato le comunicazioni sull’area e decretato il divieto di accesso per chiunque, per “evitare contaminazioni”.
E la vera avventura comincia adesso, perché fare luce sui misteri del lago, l’ambiente che lo circonda e le sue anomalie potrebbero rappresentare per la scienza un episodio non distante per importanza dalla conquista della Luna negli anni 60.

Tratto da: Repubblica e 2 Righe.com

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