Il mondo deve prepararsi con un piano ben preciso all'arrivo sulla Terra degli extraterrestri.
Ad affermarlo non e' qualche gruppo di fanatici ma una serie di scienziati protagonisti dell'ultimo numero della rivista Philosophical Transactions of the Royal Society A, dedicata al tema della vita aliena.
Secondo uno degli articoli l'Onu dovrebbe preparare un piano dettagliato su cosa fare nel caso di arrivo di 'Visitatori', che comprenda anche opzioni nel caso che questi siano ostili:
"L'evoluzione su altri pianeti probabilmente ha un andamento darwiniano come la nostra - scrive ad esempio Simon Conway Morris, paleobiologo dell'universita' di Cambridge - soprattutto se questi sono simili alla Terra. Questo vuol dire che gli Et potrebbero assomigliarci in molte cose, compresa la tendenza alla violenza e allo sfruttamento".
La maniera piu' utile per 'prepararsi al peggio', spiegano John Zarnecki della Open University e Martin Dominik dell'University of St Andrews, e' appunto dare all'Onu la responsabilita' degli affari 'ultra-terrestri':
"Si puo' evitare la mancanza di coordinazione creando un corpo legittimato politicamente - scrivono - che agisca come quello che ad esempio sorveglia la possibilita' che un asteroide entri in collisione con la Terra".
La rivista affronta anche la domanda su cosa succedera' alle religioni nel caso dovessimo entrare in contatto con forme di vita aliene: "I teologi non resteranno senza lavoro - afferma Ted Peters, teologo del Pacific Lutheran Theological Seminary in California - ma dovranno riformulare i dogmi religiosi per tener conto di una visione piu' ampia delle creazioni di Dio".