La realtà è un'illusione creata dalla cospirazione dei sensi (Roger Penrose)
"... quand'ero piccolo, a scuola, ero così lento. Mi perdevo negli esercizi di aritmetica, sbagliavo tutto. Il maestro, a cui non piacevo un granchè, mi spostò in una classe inferiore." A 78 anni Roger Penrose, professore emerito di matematica, lavora come un ricercatore qualunque nel gelido Mathematical Institute di Oxford, nel piccolo ufficetto condiviso con alcuni colleghi e ingombro di cose. Il suo nome è indissolubilmente legato a quello di due giganti della fisica come Einstein e Hawking.
Un giorno quando era ancora studente vide un disegno intitolato Giorno e Notte in cui alcuni uccelli bianchi volano verso l'oscurità ed altri neri si muovono in direzione opposta, verso la parte di mondo in cui brilla la luce del sole. Non esiste alcuna linea che separa una metà dall'altra. Penrose ne fu catturato e chiese chi era l'autore. Gli dissero che si trattava di un artista di nome Escher.
In un'intervista pubblicata su Discoveries, Penrose afferma che i fisici non maneggeranno mai le grandi leggi dell'universo fino a che smetteranno di lasciarsi abbagliare dalle teorie moderne ed entreranno negli strati più profondi della realtà in cui viviamo. La meccanica quantistica è una teoria incredibile che spiega ogni sorta di cose, a partire dalla stabilità degli atomi. Ma quando si accettano le sue stranezze, nel reale mondo macroscopico, bisogna abbandonare l'idea dello spazio-tempo così come la conosciamo dai tempi di Einstein. E la stranezza più grande tuttavia è che non ha senso: seguendo la teoria si arriva a qualcosa che non più essere giusto.
Colpito dall'arte di Escher, Penrose provò lui stesso a disegnare qualcosa di impossibile, e ne venne fuori un triangolo che pareva un oggetto tri-dimensionale ma che in realtà risultava essere impossibile. Pubblicò un articolo del suo lavoro sul British Journal of Psychology ringraziando l'artista olandese, ed Escher a sua volta utilizzò quel triangolo impossibile nella litografia Cascate e nelle scale impossibili in Salita e Discesa.
Penrose e Escher si incontrarono una volta. Penrose gli parlò del problema della tassellazione del piano che consiste nel coprire l'intero piano mediante tasselli, come si trattasse di un grande puzzle - era il tentativo di capire come cose complicate possano risultare dall'applicazione di poche regole semplici - e gli mostrò un tipo di tassello che formava un motivo a 12 elementi che si ripeteva. Escher lo utilizzò nel suo ultimo disegno: Fantasmi.
Oggi, spiega Penrose "abbiamo bisogno di una teoria che spieghi il mondo che è attorno a noi. Questo è ciò che la fisica ha sempre fatto: spiegare il mondo come noi lo vediamo e il perché e il come è così. La meccanica quantistica non fa questo. Bisogna accettarla e provare a trovarle un senso." Come una fede, così ne parla nel suo ultimo libro Fashion, Faith and Fantasy in the New Physics of the Universe. Ma "quando i fisici comprenderanno il cuore della meccanica quantistica, la teoria che ne verrà fuori sarà qualcosa di bello." Come la forma di una nuvola, il gioco eternamente nuovo delle onde del mare e i cambiamenti del tempo.
(La Stampa)