mercoledì 6 maggio 2009


Nelle ultime ore sta esplodendo dappertutto una notizia che se confermata rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione per come l'umanità guarda al mondo. Al solito evitiamo i sensazionalismi, non offendiamo l'eredità di Albert Einstein e proprio per la possibile grandezza della scoperta atteniamoci ai fatti ed aspettiamo i prossimi riscontri.
Un esperimento Italiano di nome OPERA (Oscillation Project with Emulsion-tRacking Apparatus) condotto nei laboratori dell' INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) del Gran Sasso a 1400 metri di profondità ha trovato prove che i neutrini possono viaggiare a velocità superiori a quelle della luce, il limite fino ad ora ritenuto invalicabile dalla fisica moderna pari a 299.792.458 m/sec.
L'esperimento condotto da ricercatori internazionali e guidato dal prof. Antonio Ereditato (Università di Berna, Svizzera) è progettato per studiare un fascio di neutrini proveniente dal CERN di Ginevra (lo vedete in foto) che si trova a 730 Km di distanza dai laboratori del Gran Sasso.
Ma cosa sono questi neutrini? Siamo nel mondo – anzi nell'universo – dell' infinitamente piccolo. Tra le molte particelle fondamentali troviamo i neutrini, particelle elettricamente neutre che sia pur essendo dotate di una massa molto piccola non interagiscono quasi mai con la materia ordinaria.
Il Sole durante le sue reazioni nucleari produce una quantità impressionante di neutrini ad ogni istante. Pensate che ogni secondo molti miliardi di queste particelle investono il nostro occhio.
Il rilevatore OPERA, 1800 tonnellate di peso, è una complessa strumentazione ma il risultato trovato è piuttosto semplice da descrivere.
Un fascio di neutrini lanciato dal Cern è arrivato al rilevatore OPERA 60 nanonecondi (60 miliardesimi di secondo) prima di quando arriverebbe un fascio di luce, prima cioè di quanto consenta il limite della velocità della luce. Invece di compiere i 730 Km del tragitto in 2,4 millisecondi il tempo trascorso è stato di 60 nanosecondi inferiore.
60 nanosecondi è davvero un tempo molto piccolo. Verrà confermato? Oppure potrebbero essere errori di misurazione? Sono le prime cose che la comunità scientifica dovrà verificare.
Il prof. Ereditato è confidente della bontà delle misurazioni effettuate. I ricercatori affermano che negli ultimi due anni hanno osservato più di 16000 eventi che gli hanno dato sufficiente sicurezza per rendere pubblici i loro risultati.
Molti scienziati sono però scettici. In passato vari esperimenti avevano ipotizzato di aver trovato particelle che viaggiavano a velocità superluminali (più veloci della luce o FTN, Fast Than Light), con troppe incertezze però nei risultati.
I ricercatori presentano oggi i loro risultati al CERN e preprint del loro lavoro verranno pubblicati nel sito ArXiv.org. Adesso "la palla" è alla comunità scientifica internazionale. Ne sapremo di più nelle prossime settimane.

Fonte  Nature.

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